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8. Installazione di una distribuzione Slackware

La distribuzione GNU/Linux Slackware è ancora attiva nonostante l'età, e la sua forma piuttosto spartana. L'installazione di questa distribuzione richiede già una certa confidenza con i sistemi Unix; in questo capitolo si vuole descrivere in modo non troppo dettagliato questo procedimento, in modo da dare una visione generale della logica che c'è sotto.

In generale, si fa riferimento a un elaboratore che dispone di un lettore CD-ROM di tipo IDE/ATAPI, che viene usato per l'installazione da CD.

8.1 Organizzazione dei dischetti

Con la distribuzione Slackware si deve preparare una coppia di dischetti, dove il primo, definito boot disk, serve per l'avvio, e il secondo, il root disk, contiene un sistema minimo utile per l'installazione o per risolvere dei problemi in caso di emergenza.

I dischetti che si intendono utilizzare devono essere stati formattati (non importa che ci sia un filesystem, basta una formattazione a basso livello) e soprattutto devono essere privi di difetti. Anche se la formattazione dei dischetti non ha riportato errori o settori danneggiati, non si è ancora sicuri che questi siano perfetti. Durante il loro utilizzo, nella fase di installazione, potrebbero mostrarsi delle segnalazioni di errore, oppure il sistema potrebbe bloccarsi durante l'avvio. In tali casi, conviene tentare nuovamente utilizzando dischetti differenti.

I dischetti si preparano a partire dai file-immagine, senza decomprimerli, anche se i nomi dei file in questione possono avere estensioni particolari, come .gz. Per una descrizione del modo in cui si riproducono i dischetti a partire dai file-immagine, si può rivedere il capitolo 5 (precisamente la sezione 5.5.1).

Una caratteristica molto importante della distribuzione Slackware è quella di avere predisposto una grande quantità di file-immagine per il dischetti di avvio, ognuna con un kernel diverso, più adatto per questo o quel dispositivo hardware. In questo modo, non si fa uso di moduli, e al massimo, si possono inserire dei parametri di avvio se l'hardware non viene rilevato in modo automatico. In generale, l'immagine contenuta nel file bootdsks.144/bare.i è quella più adatta alle situazioni «normali», e precisamente al caso in cui si disponga di unità di memorizzazione IDE, compresi i lettori CD-ROM IDE/ATAPI. In ogni caso, nella directory che contiene i file delle immagini dei dischetti di avvio, sono contenuti dei file di testo che descrivono in modo chiaro le caratteristiche dei kernel contenuti nelle stesse.

Per quanto riguarda la scelta del dischetto contenente l'immagine del sistema operativo minimo, per l'installazione occorre scegliere il file-immagine rootdsks/color.gz, a meno che si stia tentando un'installazione particolare, per la quale potrebbe essere disponibile un file specifico con un altro nome. Anche in questo caso sono disponibili dei file di testo che guidano alla scelta.

8.2 Avvio dai dischetti e preparazione all'installazione

Dopo aver preparato uno spazio sufficiente a contenere GNU/Linux nel disco fisso (un'installazione soddisfacente richiede circa 500 Mbyte), riducendo la partizione precedente o utilizzando un disco fisso secondario, e dopo aver preparato la coppia di dischetti necessaria a cominciare, si può avviare il proprio elaboratore a partire dal dischetto di avvio, che è quello contenente il kernel.

Si suppone di disporre di un elaboratore con almeno 8-10 Mbyte di RAM.

Dopo la conclusione della fase diagnostica attivata dal BIOS, viene letto e caricato il dischetto di avvio e quindi visualizzato un messaggio introduttivo. Alla fine appare un invito particolare che permette di inserire istruzioni speciali da comunicare al kernel. Alcuni tipi di dispositivo richiedono l'indicazione di un'istruzione di questo tipo perché il kernel possa riconoscerli. In questa fase potrebbe essere necessario indicare qualcosa per fare in modo che venga riconosciuto un lettore CD-ROM speciale, o un disco fisso SCSI. Per conoscere il modo corretto di dare queste istruzioni, occorre leggere la premessa che viene visualizzata.

DON'T SWITCH ANY DISKS YET! This prompt is just for entering extra parameters.
If you don't need to enter any parameters, hit ENTER to continue.

boot:

Di solito basta premere [Invio] senza indicare alcun parametro particolare. Viene quindi caricato il kernel contenuto nel dischetto, e durante questa fase vengono visualizzate una serie di informazioni diagnostiche sui componenti hardware riconosciuti o meno. È da questi messaggi che si può capire se le unità di memorizzazione e di connessione alla rete che si vogliono utilizzare, sono state riconosciute come si voleva quando si è scelto il tipo di immagine per l'avvio.

Alla fine, appare il messaggio seguente che invita a sostituire il dischetto di avvio con quello contenente il sistema minimo (viene utilizzato il dischetto ottenuto dal file color.gz).

VFS: Insert root floppy disk to be loaded into ramdisk and press ENTER

Appena è stato sostituito il dischetto si deve premere [Invio].

- You will need one or more partitions of type 'Linux native' prepared.  It is 
  also recommended that you create a swap partition (type 'Linux swap') prior
  to installation.  For more information, run 'setup' and read the help file.

- If you're having problems that you think might be related to low memory (this
  is possible on machines with 8 or less megabytes of system memory), you can
  try activating a swap partition before you run setup.  After making a swap
  partition (type 82) with cfdisk or fdisk, activate it like this: 
    mkswap /dev/<partition> ; swapon /dev/<partition>

- Once you have prepared the disk partitions for Linux, type 'setup' to begin
  the installation process.  

- If you do not have a color monitor, type:  TERM=vt100
  before you start 'setup'.

You may now login as 'root'.

Dopo una serie di altre informazioni che riassumono le operazioni da compiere in casi particolari di installazione, appare il messaggio seguente che invita ad accedere al mini sistema appena avviato, utilizzando il nominativo-utente root, per il quale non viene richiesta alcuna password.

You may now login as "root"

slakware login: root[Invio]

Dopo aver inserito il nominativo-utente root (e dopo aver premuto [Invio]), si ottiene l'invito della shell, rappresentato dal simbolo seguente:

#

Il messaggio introduttivo che precede la richiesta dell'inserimento del nominativo-utente, dà una serie di indicazioni sulle cose da fare prima di avviare lo script setup che inizia la procedura di installazione. È necessario utilizzare subito fdisk, oppure cfdisk, per definire le partizioni del disco fisso, ed eventualmente, è anche possibile attivare manualmente la memoria virtuale. Nel capitolo 5 è già stato mostrato come utilizzare fdisk a questo proposito, e per questo si rimanda alla sua lettura, nel caso ce ne fosse bisogno.

8.3 Avvio della procedura di installazione

Dopo la preparazione delle partizioni, il lavoro più importante è già fatto e si è pronti per iniziare l'installazione vera e propria di GNU/Linux attraverso lo script setup. Prima però, bisogna preoccuparsi dello schermo: se si dispone di un monitor monocromatico, conviene modificare il contenuto della variabile TERM, per esempio nel modo seguente:

TERM=vt100[Invio]

Per avviare lo script di installazione, non servono opzioni:

setup[Invio]

Si ottiene la visualizzazione del menu generale della procedura di installazione, come si vede nella figura 8.1.

   +------------------------ Slackware Linux Setup -----------------------+
   | Welcome to Slackware Linux Setup.                                    |
   | Select an option below using the UP/DOWN keys and SPACE or ENTER.    |
   | Alternate keys may also be used: '+', '-', and TAB.                  |
   | +------------------------------------------------------------------+ |
   | |   HELP       Read the Slackware Setup HELP file                  | |
   | |   KEYMAP     Remap your keyboard if you're not using a US one    | |
   | |   ADDSWAP    Set up your swap partition(s)                       | |
   | |   TARGET     Set up your target partitions                       | |
   | |   SOURCE     Select source media                                 | |
   | |   SELECT     Select categories of software to install            | |
   | |   INSTALL    Install selected software                           | |
   | |   CONFIGURE  Reconfigure your Linux system                       | |
   | |   EXIT       Exit Slackware Linux Setup                          | |
   | +------------------------------------------------------------------+ |
   +----------------------------------------------------------------------+
   |                        <  OK  >      <Cancel>                        |
   +----------------------------------------------------------------------+

Figura 8.1: Menu generale della procedura di installazione.

Per l'interazione con l'utilizzatore, lo script setup fa uso del programma dialog, con il quale si generano facilmente delle finestre di dialogo, anche se solo per lo schermo a caratteri. Appare generalmente un cursore, o una zona evidenziata, che rappresenta un'opzione attiva o semplicemente la posizione corrente a cui possono fare riferimento i comandi della tastiera. Si possono utilizzare le tecniche consuete per interagire con questo programma: i tasti freccia spostano il cursore nella direzione della freccia; il tasto [Tab] permette di passare da un elemento all'altro; per selezionare un pulsante grafico occorre posizionare il cursore sul pulsante stesso e quindi premere [Invio]; per selezionare una voce da una lista, occorre posizionare il cursore sulla voce desiderata e successivamente si deve premere [Invio]; per selezionare o deselezionare una casella di selezione (check box), si deve posizionare il cursore sulla casella desiderata e premere la [barra spaziatrice].

Questo script può essere utilizzato anche all'interno di un sistema GNU/Linux già installato e funzionante. In tal caso, il menu cambia leggermente e alcune opzioni hanno un comportamento un po' diverso.

La sequenza delle voci del menu iniziale suggerisce l'ordine in cui dovrebbero essere svolte le operazioni. La prima cosa da fare dovrebbe essere la lettura della guida, corrispondente alla voce HELP, per essere informati sulle ultime novità, e sulle cose a cui si deve prestare attenzione; quindi è opportuno configurare subito la tastiera con l'aiuto della voce KEYMAP.

8.3.1 Configurazione della partizione di scambio

Si suppone che la partizione di scambio sia già stata creata prima di avviare la procedura di installazione. In questa fase è importante definirne l'utilizzo e la sua attivazione. Si fa questo selezionando la voce ADDSWAP del menù iniziale (vi si porta sopra il cursore e quindi si seleziona il pulsante grafico >ok<).

La procedura mostra l'elenco delle partizioni di scambio ritrovate, per esempio quello seguente:

Slackware setup has detected a swap partition:

   Device Boot   Begin    Start      End   Blocks   Id  System
/dev/hda2           83       83      148    33264   82  Linux swap

Do you wish to install this as your swap partition?

La risposta a questa domanda è un sì.

>yes<

La procedura si premura di avvisare che occorre fare attenzione a non inizializzare e nemmeno attivare una partizione di scambio già attivata, con o senza l'ausilio della procedura stessa.

IMPORTANT NOTE: if you have already made any of your swap
partitions active (using the swapon command), then you
should not allow Setup to use mkswap on your swap partitions,
because it may corrupt memory pages that are currently
swapped out. Instead, you will have to make shure that your
swap partitions have been prepared (with mkswap) before they
will work. You might want to do this to any inactive swap
partitions before you reboot.

>ok<

La procedura di installazione, dopo l'avvertimento appena riportato, chiede se si intende inizializzare le partizioni attraverso l'utilizzo di mkswap.

Do you want Setup to use mkswap on your swap partitions?

>yes<

Your swapspace has been configured. This information will
be added to your /etc/fstab:

/dev/hda2      swap        swap        defaults   1   1

>ok<

Al termine, la procedura di installazione propone di proseguire consigliando la prossima fase, quella corrispondente alla voce TARGET del menu iniziale.

8.3.2 Selezione delle partizioni di tipo Linux-nativa

Dal menu generale della procedura di installazione si può selezionare la voce TARGET: verranno visualizzate tutte le partizioni di tipo Linux-nativa ovvero quelle corrispondenti al codice 0x83. Nel caso mostrato dall'esempio, si tratta di un'unica partizione primaria.

Please select a partition from the following list to use for
your root (/) Linux partition.

	/dev/hda3  Linux native, 441504K
	---- (add none, continue with setup)
	---- (add none, continue with setup)
	---- (add none, continue with setup)

La partizione principale (root) è quella che serve ad avviare il sistema. Nella maggior parte dei casi è anche l'unica. L'elenco di partizioni, in questo caso si tratta di un elenco di un'unica partizione, si comporta come un menu: si tratta si selezionare la prima e unica partizione portandoci sopra il cursore con l'aiuto dei tasti [freccia su] o [freccia giù] e selezionando il pulsante grafico >ok<.

Quindi, la procedura di installazione propone di inizializzare o controllare la partizione.

Format   Quick format with no bad block checking
Check    Slow format that checks for bad blocks
No       No, do not format this partition

La prima delle scelte corrisponde all'esecuzione di mke2fs, la seconda all'esecuzione di mke2fs -c, la terza non esegue alcuna inizializzazione. Se la partizione era già stata inizializzata in precedenza, magari in modo manuale, non occorre ripetere l'operazione, ma se viene ripetuta non comporta inconvenienti. La scelta si fa spostando il cursore sulla voce desiderata e selezionando il pulsante grafico >ok<.

Quando si vuole scomporre il filesystem in più partizioni, è necessario collegarle insieme, specificando i vari punti di innesto. Per questo motivo, se la procedura di installazione rivela la presenza di più partizioni di tipo Linux-nativa (0x83), dopo l'indicazione della partizione principale richiede la selezione delle altre partizioni con l'indicazione di una directory di destinazione. In pratica, quella partizione conterrà tutti i dati a partire da quella directory.

8.3.3 Selezione della sorgente della distribuzione GNU/Linux

Attraverso questa fase, si informa la procedura di installazione della posizione in cui si trovano i file della distribuzione GNU/Linux da utilizzare per l'installazione. Dal menu generale si seleziona l'opzione SOURCE. Viene proposto un menu di scelta dell'origine.

1  Install from a Slackware CD-ROM
2  Install from a hard drive partition
3  Install via NFS
4  Install from a pre-mounted directory
5  Install from floppy disks (A and N series only)

Come indicato all'inizio del capitolo, si fa riferimento solo all'installazione da CD-ROM.

1>ok<

Viene proposta la possibilità di cercare automaticamente l'unità in cui è stato inserito il CD-ROM, oppure di indicare dove sia:

auto	Scan for the CD-ROM drive automatically
manual	Manually select CD-ROM device

Volendo scegliere la voce manual dall'elenco proposto, si ottiene un altro elenco contenente i nomi dei file di dispositivo riferiti a tutti i lettori che potrebbero esistere.

custom		Type in the CD-ROM device to use
/dev/hdb	CD-ROM slave on first IDE bus
/dev/hda	CD-ROM master on first IDE bus (unlikely)
/dev/hdc	CD-ROM master on second IDE bus
/dev/hdd	CD-ROM slave on second IDE bus
    ...
/dev/scd0	First SCSI CD-ROM drive
/dev/scd1	Second SCSI CD-ROM drive
    ...
/dev/pcd0	First parallel port ATAPI CD
/dev/pcd1	Second parallel port ATAPI CD
    ...
/dev/aztcd	Non-IDE Aztech CD-ROM
/dev/cdu535	Sony CDU-535 CD-ROM
/dev/gscd	Non-IDE GoldStar CD-ROM
/dev/sonycd	Sony CDU-31a CD-ROM
    ...

Se si suppone che il lettore sia collocato nella terza unità IDE, si deve selezionare /dev/hdc. Dopo la selezione del dispositivo, se il CD-ROM della distribuzione viene individuato effettivamente, si passa all'indicazione del modo in cui deve essere fatta l'installazione.

slakware	Normal installation to hard drive (best performance)
slaktest	Link /usr -> /cdrom/live/usr to run mostly from CD
custom		Install from a custom directory
help		Read the installation method help file

In condizioni normali si seleziona la modalità slakware, che comporta l'installazione completa nel disco fisso.

8.3.4 Selezione dei gruppi di pacchetti da installare

Attraverso questa fase, a cui si accede attraverso la voce SELECT del menù generale, si identificano le categorie delle applicazioni GNU/Linux da installare nel disco fisso. Viene proposto un elenco nel quale alcune categorie raccomandate appaiono già selezionate.

[X] A    Base Linux system
[X] AP   Various Applications that do not need X
[X] D    Program Development (C, C++, Lisp, Perl, etc.)
[X] E    GNU Emacs
[X] F    FAQ lists, HOWTO documentation
[X] K    Linux kernel source
[X] N    Networking (TCP/IP, UUCP, Mail, News)
[X] T    TeX typesetting software
[X] TCL  Tcl/Tk script languages
[X] X    XFree86 X Window System
[X] XAP  X Applications
[ ] XD   X Server development kit
[X] XV   XView (OpenLook Window Manager, apps)
[X] Y    Games (that do not require X)

Per selezionare o deselezionare una categoria, è possibile portarvi sopra il cursore e usare la [barra spaziatrice]; una volta segnati i gruppi che si intendono installare si conferma con il pulsante grafico >ok<. *1*

8.3.5 Installazione dei pacchetti e del kernel

Dopo la selezione delle categorie si può passare all'installazione vera e propria: direttamente dopo la selezione o a partire dal menu generale selezionando la voce INSTALL. Viene quindi visualizzato un altro menu che permette di scegliere il modo con cui si vuole procedere all'installazione dei vari pacchetti all'interno delle categorie prescelte.

full		Install everything (up to 386 MB of software)
newbie		Use verbose prompting (and follow tagfiles)
menu		Choose groups of packages from interactive menus
expert		Choose individual packages from interactive menus
custom		Use custom tagfiles in the package directories
tagpath		Use tagfiles in the subdirectories of a custom path
help		Read the prompt mode help file

La scelta più comoda, almeno per gli utilizzatori normali, è la voce full. A questo punto inizia l'installazione dei pacchetti, al termine della quale viene richiesto espressamente di specificare quale kernel deve essere installato:

bootdisk	Use the kernel from the installation bootdisk
cdrom		Use a kernel from the Slackware CD
floppy		Install a zImage or bzImage from a DOS floppy
skip		Skip this menu and use the default /vmlinuz

Probabilmente, la scelta migliore è proprio la prima, quella corrispondente alla voce bootdisk, tenendo conto che successivamente conviene ricompilare il proprio kernel in base alle proprie esigenze specifiche. Se si opta per la voce bootdisk, viene richiesto l'inserimento del dischetto in questione.

8.4 Configurazione del sistema

Al termine dell'installazione dei pacchetti prescelti, la procedura di installazione propone di iniziare la fase della configurazione del sistema. Si può passare alla fase di configurazione anche utilizzando l'opzione CONFIGURE del menu generale. Eventualmente, in caso di ripensamenti, la configurazione può essere ripetuta, saltando l'indicazione degli elementi che si ritiene siano configurati correttamente.

La sequenza successiva delle richieste fatte dalla procedura, dipende da cosa è stato installato. Nelle sezioni seguenti vengono mostrati solo alcuni punti importanti.

8.4.1 Dischetto di avvio

La prima fase è quella che prevede la preparazione di un dischetto da usare per l'avviamento del sistema in caso di emergenza. In pratica viene utilizzato il kernel prescelto (o l'ultimo se si è tentato di installarne più di uno) copiandolo in un dischetto. Conviene rispondere affermativamente alla proposta della procedura di installazione. Si tratta quindi di togliere l'ultimo dischetto utilizzato dall'unità (ammesso che ce ne sia ancora uno inserito) e inserire un dischetto inizializzato precedentemente. Si ottiene un elenco di possibilità:

format		format floppy disk in /dev/fd0
simple		make simple vmlinuz > /dev/fd0 bootdisk
lilo		make lilo bootdisk
continue	leave bootdisk menu and continue with the configuration

Come si vede, è possibile inizializzare il dischetto prima di utilizzarlo. In generale, per realizzare un dischetto di avvio è meglio selezionare la voce lilo. Quindi, viene richiesto di inserire il dischetto e di confermare.

8.4.2 LILO

Inizia quindi una fase piuttosto delicata: quella dell'impostazione di LILO, ovvero del sistema che si occupa di eseguire l'avvio del kernel Linux.

Per poter avviare il sistema, si deve modificare il Master Boot Record, o MBR, di conseguenza, se prima esisteva un altro sistema operativo che si avviava autonomamente, dopo la configurazione di LILO non si avvierà più, se non per mezzo di LILO stesso. Se però LILO viene configurato male, allora non si avvierà né GNU/Linux e nemmeno gli altri sistemi operativi eventuali.

simple	Try to install LILO automatically
expert	Use expert lilo.conf setup menu
skip	Do not install LILO

La scelta iniziale che viene proposta permette di indicare se installare o meno l'avvio tramite LILO. In generale dovrebbe essere conveniente selezionare la voce simple.

MBR	Install to Master Boot Record
Root	Install to superblock (which must be made bootable)
Floppy	Install to a formatted floppy in /dev/fd0 (A:)

Le alternative successive sono abbastanza chiare: la voce MBR si riferisce alla possibilità di installare LILO in modo che alteri il settore iniziale del disco, per controllare direttamente l'avvio di tutti i sistemi operativi; la voce Root permette di alterare solo il primo settore di una partizione, che deve essere resa avviabile in qualche altro modo (per mezzo di un altro programma); la voce Floppy permette di non toccare nulla, e di fare una prova con un dischetto (che non contiene il kernel, ma solo un settore di avvio). In condizioni normali, se non si teme di commettere errori, è meglio selezionare la voce MBR.

8.4.3 Ora locale

L'ultimo elemento della configurazione che vale la pena di prendere in considerazione è la definizione dell'ora locale. Viene proposto un elenco lunghissimo di fusi orari. Per identificarli sono state usate le città più importanti, di solito le capitali.

  ...
  Europe/Prague
  Europe/Riga
  Europe/Rome
  Europe/San_Marino
  Europe/Sarajevo
  Europe/Simferopol
  Europe/Skopje
  ...

Nel caso dell'Italia si deve selezionare la voce Europe/Rome.

8.5 Conclusione

Al termine della configurazione, riappare il menu generale della procedura di installazione, dal quale, finalmente, si può selezionare l'uscita con la voce EXIT. Quello che si ottiene è nuovamente l'invito della shell, dal quale si può arrestare il sistema nel modo tradizionale.

shutdown -h now[Invio]

8.6 Riferimenti

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Appunti Linux 1999.09.21 --- Copyright © 1997-1999 Daniele Giacomini --  daniele @ pluto.linux.it


1.) Inizialmente, finché non si ha una buona esperienza, conviene lasciare le scelte predefinite.


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